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La Badiola, pieve romanica

E’ di fronte a noi ed ogni istante ci dedica la sua bellezza; è linearità di forme e intensità di contenuti, pura essenza di pietra, è lo sfondo tra l’azzurro intenso del cielo e l’acqua della nostra piscina.

Sulla collina di fronte a Capovento c’è “la Badiola” piccola pieve Romanica con mille anni storia, dove il tempo si è realmente fermato ed il paesaggio intorno si muove silenzioso.

La vista da lì è qualcosa di unico ed è qui che Stella ed io ci siamo sposati.

Mille anni di storia a due passi da casa…

La scelta di questo luogo per farci quella promessa così importante non è stata casuale. La sacralità di questa costruzione, semplice e spoglia al primo impatto, è racchiusa nella sua storia millenaria.

La Chiesa di Santa Maria in Colle – conosciuta come “Badiola” – risale al primo Medioevo. Secondo alcune fonti, il monastero femminile, da cui il nome “Badiola”, sarebbe stato creato nel 1089, ma le prime testimonianze attestate lo collocano nel 1187. La proprietà del piccolo complesso religioso apparteneva ai Signori del Trebbio, feudatari dei conti Guidi.

Dalla seconda metà del XIII secolo, la Badiola divenne una delle suffraganee della pieve di San Giusto in Salcio. Da quel momento, le sue vicissitudini ci arrivano sporadiche, come se la canonica stessa cercasse di preservare la sua identità, al riparo dai condizionamenti della Storia. Sicuramente, il ruolo che ricopriva era fondamentale sin dal Duecento: la Lega del Chianti, negli Statuti del XV secolo, riporta che qui si svolgeva il mercato.

Oggi il complesso è di proprietà privata, ma il suo fascino non passa inosservato.

Affascinante architettura romanica

La Badiola come possiamo ammirarla oggi, distesa tra le colline del Chianti, è stata ampiamente rimaneggiata: la struttura architettonica non è immune allo scorrere dei secoli. Il suo fascino, tuttavia, non sembra scalfito dal tempo, conservando un’autenticità di forme e significato.

Dell’originaria chiesa romanica, rimane la parte sinistra, adibita alla navata centrale e alla navatella sinistra. Come possiamo immaginare dai muri perimetrali, però, la canonica era stata concepita a tre navate, divise da archeggiature rintracciabili nelle fiancate. L’abside appare rimontata nella parte esterna, così come la facciata è stata probabilmente rimaneggiata in varie fasi nei secoli. Non si ritrova, infatti, la navatella destra, che però si indovina grazie al muro perimetrale che affiora dal terreno. Sul lato destro, sempre in un secondo momento, è stato costruito un campanile a vela in laterizio.

Allontanandosi un po’ dalla Badiola, quel tanto che basta ad averne una visione complessiva, si comprende come il tempo e gli interventi che si sono susseguiti non hanno fatto che accrescere l’autentica Bellezza dell’antico monastero femminile.

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